Direttivo

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Adriano Valerio Rossi

Presidente

Adriano Valerio Rossi (Roma, 1947) è un linguista, filologo e iranista italiano.

 

Professore di Filologia Iranica presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, è attivo nella ricerca italiana sulle lingue iraniche. Ha studiato lingue, storia e civiltà del Vicino Oriente antico e moderno all’Università di Roma, sotto la guida di A. Bausani, A. Pagliaro, W. Belardi, G. Cardona, S. Moscati, G. Castellino, M. Liverani, G. Garbini, S. Mazzarino e G. Pugliese Carratelli, acquisendo contemporaneamente una vasta formazione negli studi classici e filosofici. Dal 1980 è professore straordinario (dal 1983 ordinario) di Linguistica Iranica, poi Filologia Iranica, all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. Ha diretto il Centro di Lessicografia Asiatica dell’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente (poi Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) dal 1984.

 

Nel quadro dei suoi interessi relativi alla lingua baloci, negli anni Ottanta è stato direttore del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) Etnolinguistica dell’Area Iranica, il primo di carattere etnolinguistico nella storia dei PRIN. Dirige il progetto internazionale volto alla stampa del primo dizionario etimologico della lingua baloci (A Balochi Etymological and Comparative dictionary) ed è fondatore e direttore della [Newsletter of] Balochistan studies. Dal 1998 ha diretto come Principal Investigator sei PRIN su temi di linguistica iranica (etimologia baloci e favolistica iranica) ed epigrafia antico-persiana. Si è interessato (con oltre 150 pubblicazioni) di (etno)linguistica storica e descrittiva (antico-persiano, elamico, partico, medio-persiano, sogdiano, curdo, baloci, farsi, brahui, urdu), storia politica del subcontinente indiano e dell’Asia orientale. Dai primi anni 2000 dirige il progetto internazionale DARIOSH (= Digital Achaemenid Royal Inscriptions Open Schema Hypertext) per l’archiviazione digitale e una nuova edizione commentata delle iscrizioni reali achemenidi.

 

È stato Direttore del Dipartimento di Studi Asiatici (1987-1988), Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (1990-1992), Prorettore (1987-1988) e Rettore (1992-1998) all’Orientale di Napoli, dove è attualmente il decano del corpo accademico, e dove dirige il Dottorato di ricerca Turchia, Iran, Asia centrale. Ha rappresentato l’Italia nell’Asia-Europe Foundation (ASEF) dalla sua fondazione (1997) al 2004. È membro di consigli scientifici di periodici e serie monografiche, tra cui Acta Iranica (Leuven, Peeters), Iran & the Caucasus (Leiden, Brill), Ancient Iranian Studies Series (Centre for the Great Islamic Encyclopaedia, Tehran), Balochistan Review (Quetta), Middle Persian Dictionary Project (Gerusalemme), Annali Serie Orientale (Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo, Orientale di Napoli), Scritture di storia (ESI, Napoli) e Mezzogiorno e Europa (Napoli), nonché di accademie e società scientifiche, tra cui l’Accademia nazionale dei Lincei e la Balochi Academy (Honorary Member). Dall’11 marzo 2016 è presidente di ISMEOAssociazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (“nuovo ISMEO”) con sede a Palazzo Baleani, Roma.

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Pio Mastrobuoni

Vice-Presidente

Nato a Latronico (Pz). Laureato in giurisprudenza nell’università Federico II di Napoli. Giornalista professionista. Corrispondente dell’Agenzia Ansa a Bruxelles dal 1967 al 1975, quindi Inviato Speciale di politica estera della stessa agenzia sino al 1989. Da quell’anno al 1992 portavoce del governo pentapartito (DC, PSI, PSDI, PLI e PRI) guidato da Giulio Andreotti. Rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel CDA dell’IsMEO. Consigliere d’amministrazione dell’IsIAO di cui nel 2008 assume la carica di vice presidente. Autore di numerosi articoli e saggi, ha pubblicato tra gli altri Cento punture di spillo, Roma, Memori, 2005 e “Il caleidoscopio islamico”, in Il fondamentalismo islamico, Roma, IsIAO, 2006.

Foto Anna Filigenzi

Anna Filigenzi

Vice-Presidente

Anna Filigenzi è professore associato di archeologia e storia dell’arte dell’India presso l’università di Napoli “L’Orientale”. Dal 1984 è membro della Missione Archeologica Italiana in Pakistan e dal 2003 direttrice della Missione Archeologica Italiana in Afghanistan. È autrice di numerose pubblicazioni su temi di archeologia e storia dell’arte del Subcontinente indiano e dell’Asia Centrale, discipline sono anche oggetto della sua attività didattica. Campi di ricerca: iconografia e architettura Buddhista, specialmente di periodo gandharico e post-gandharico; contatti culturali tra Pakistan settentrionale, Kashmir, Himalaya Occidentale e Xinjiang, con particolare riguardo allo sviluppo e circolazione di forme di arte visiva e all’intreccio tra cultura religiosa, politica e società civile.

Foto Sergio Ferdinandi

Sergio Ferdinandi

Vice-Presidente

Sergio Ferdinandi, archeologo medievista, è dirigente generale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali nel ruolo di Capo di Gabinetto, direttore di strutture e componente di staff, in particolare presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della difesa ed il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. È Specialista di incastellamento e architettura militare soprattutto dell’Oriente romano-bizantino e crociato. Già esperto della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, Ispettore onorario della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e componente del Consiglio Superiore per i beni e le attività culturali e paesaggistici del Ministero del Cultura è membro di diverse società e istituzioni scientifiche internazionali. Conduce ricerche ed investigazioni archeologiche con istituzioni accademiche nazionali ed internazionali nell’area del Mediterraneo con particolare riguardo alla regione Siro-palestinese. Oltre a collaborare con diverse missioni internazionali in particolare in Africa e in Medio Oriente, dirige in Armenia la Missione archeologica internazionale di Aruch e dell’Incastellamento della Via della Seta in epoca tardo-antica e medievale.

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Andrea Manzo

Vice-Presidente

Andrea Manzo è professore di Archeologia e antichità etiopiche e Antichità nubiane presso il Dipartimento Asia, Africa e Mediterraneo dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, che ha diretto dal 2020 al 2023. Ha conseguito il Certificat International d’Archéologie Africaine presso l’Université Libre de Bruxelles nel 1991 e è stato borsista del Consiglio Nazionale delle Ricerche dal 1992 al 1993. Ha conseguito il dottorato nel 1998 presso l’Istituto Universitario Orientale. Nel 2003 è stato insignito del Premio Giorgio Maria Sangiorgi per la storia e l’etnografia dell’Africa dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Dal 2018 è membro del Board dell’International Society of Nubian Studies. Dirige le Missioni Archeologiche dell’Orientale e dell’ISMEO in Egitto e Sudan e co-dirige con Luisa Sernicola quella in Etiopia. I suoi interessi di ricerca sono: lo studio delle relazioni culturali e economiche nell’antica Africa nordorientale; l’adozione e l’adattamento di iconografie, stili e tratti ideologici esogeni nella medesima area; lo studio del popolamento e della storia delle regioni marginali, con particolare riferimento al Deserto Orientale e alla costa del Mar Rosso; le dinamiche di interazione uomo-ambiente e la formazione delle società gerarchizzate nell’Africa nordorientale antica. È autore di più di centocinquanta pubblicazioni che riguardano l’archeologia egiziana, gli studi nubiani e etiopici, toccando anche le applicazioni digitali all’archeologia (si veda Academia.edu; Researchgate.net e UNORA-Iris, catalogo dei prodotti di ricerca dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale).

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Alessandro Bausi

Alessandro Bausi (1963, Laureato nel 1988 presso l’Università di Firenze, Dottore di ricerca nel 1992 presso l’Istituto Orientale di Napoli) è professore ordinario di Semitistica – lingue e letterature dell’Etiopia (s.s.d. STAA-01/G) presso la Sapienza Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo (novembre 2023-‍). Già Ricercatore (1995) e Professore associato (2002) di Lingua e letteratura etiopica presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, è stato Professore (W3) di Studi etiopici (Äthiopistik) presso l’University of Hamburg, Facoltà di Lettere e Filosofia, Asien-Afrika-Institut, Abteilung für Afrikanistik und Äthiopistik (settembre 2009-‍Ottobre 2023). È stato direttore della rivista Aethiopica: International Journal of Ethiopian and Eritrean Studies (2009-2023) e dei suoi Supplements (2013-2023), e della serie Aethiopistische Forschungen (2010-2023). È consulente per il gǝʿǝz e gli studi etiopici ed eritrei per diverse altre collane e riviste, tra cui gli Scriptores Aethiopici del Corpus Scriptorum Christianorum Orientalium (2010-), e i Texts and Studies in Eastern Christianity (2011-). Direttore dell’Encyclopaedia Aethiopica (2010-2014), del progetto “Comparative Oriental Manuscript Studies” (finanziato dalla European Science Foundation 2009-2014), e del progetto Advanced Grant del Consiglio europeo della ricerca “TraCES: From Translation to Creation: Changes in Ethiopic Style and Lexicon from Late Antiquity to the Middle Ages” (2014-2019), è ora direttore scientifico del progetto a lungo termine dell’Akademie der Wissenschaften in Hamburg “Beta maṣāḥǝft: Die Schriftkultur des Christlichen Äthiopiens und Eritreas: Eine multimediale Forschungsumgebung” (2016-2040). È membro del Centre for the Study of Manuscript Cultures dell’University of Hamburg (2011-‍2023, permanent fellow dal novembre 2023) ed è stato co-direttore del Cluster of Excellence “Understanding Written Artefacts: Material, Interaction and Transmission in Manuscript Cultures” (2019-‍2023). È membro di diverse associazioni scientifiche, dell’Academia Europaea, dell’Accademia Ambrosiana, dell’Ethiopian Academy of Sciences, dell’Akademie der Wissenschaften in Hamburg, e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha pubblicato ampiamente sulla tradizione testuale e manoscritta dell’Etiopia e dell’Eritrea, contribuendo in particolare allo studio della fase più antica della storia scribale, linguistica e letteraria, dell’epigrafia, delle raccolte canoniche, agiografiche e liturgiche, e alla critica testuale.

Foto sito ISMEO

Michela Clemente

Michela Clemente è una tibetologa, attualmente ricercatrice al Dipartimento ISO – Istituto Italiano di Studi Orientali (“Sapienza”). Dal 1998 al 2011 ha collaborato con l’IsIAO. Dal 2017 ha lavorato alla riapertura della “Biblioteca IsIAO” – Sala delle collezioni africane e orientali (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma) e attualmente è la Responsabile Scientifica del Fondo Tucci Tibetano. Dal 2010 collabora con il MIASU (Mongolia and Inner Asia Studies Unit, Università di Cambridge). Nel 2013 ha ottenuto la Marie Skłodowska Curie Fellowship per il suo progetto Tibetan Book Evolution and Technology (TiBET). È stata co-curatrice della mostra Buddha’s Word: The Life of Books in Tibet and Beyond (Museum of Archaeology and Anthropology, Università di Cambridge). È ricercatrice affiliata al MIASU e Life member del Clare Hall (Università di Cambridge). Insegna all’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro (ICPAL) dal 2019. È autrice di numerose pubblicazioni sulla cultura del libro in Tibet, sulla storia e la letteratura tibetana ed è coinvolta in progetti di diverse istituzioni.

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Chiara Zazzaro

Chiara Zazzaro è professoressa associata di Archeologia Marittima presso l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. Fin dall’inizio della sua carriera accademica ha condotto ricerche nel campo dell’archeologia ed etnografia marittima dell’Oceano Indiano, concentrandosi sullo studio delle imbarcazioni contemporanee in legno e delle tradizioni cantieristiche, di relitti, siti costieri e comunità marittime in Africa nord-orientale, nella penisola arabica e in Indonesia.

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Roberto Ciarla

Roberto Ciarla, archeologo, è dottore di ricerca in ‘Lingue, Culture e Società Orientali’ presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Diplomato in ‘Lingua e cultura cinese’ presso l’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente-Is.M.E.O. e l’Istituto di lingue di Pechino. Ha partecipato a progetti di ricerca archeologica in Italia, Turchia, Egitto, Kuwait, Oman, Pakistan, Cina, Indonesia e Thailandia. È stato team leader del progetto della Banca Mondiale ‘Sichuan Province Cultural Heritage Strategic Masterplan’, e membro del gruppo di coordinamento e docente del progetto di cooperazione Italia-Cina ‘Istituzione del Centro di Xi’an per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali’ (prov. di Shaanxi, RPC) finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dal 1982 al 2017 ha prestato servizio presso l’ex Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘G. Tucci’ (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) come curatore delle collezioni d’arte dell’Asia orientale. Dal 1987 al 2020 è stato co-direttore del progetto Italo-Thai ‘Lopburi Regional Archaeological Project’. Principali campi di ricerca: preistoria e protostoria dell’Asia orientale e del Sudest asiatico continentale; cultura materiale e suoi processi di produzione; modi e mezzi di circolazione/scambio di tecnologie e beni tra Cina e Sudest asiatico continentale.

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Alessandra Lazzari

Laureata in Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico presso l’Università di Roma La Sapienza, dal 1985 è ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (oggi Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale) e responsabile della biblioteca dell’istituto. Specialista delle culture dell’età del Bronzo dell’Asia Media e penisola Araba ha partecipato a missioni archeologiche nel Vicino Oriente, penisola Araba, Asia Centrale, Iran e Italia, organizzate da Sapienza, IsMEO, CNR e CNRS. Ha diretto il laboratorio archeologico congiunto CNR – Università di Shiraz “The Face of Fars. An Archaeological Survey of the Main Sasanian Monuments in the Cradle of Empire”. Esperta di informatizzazione di dati archeologici e creazione di banche dati ha curato la realizzazione di archivi di materiali da missioni in Asia, nonché progetti di integrazione di tecniche avanzate di rilevamento, metodologie geofisiche, GIS e modelli numerici per la conoscenza dei siti archeologici. È co-autrice con M. Vidale del volume “Lapis Lazuli Bead Making at Shahr-i Sokhta”, che nel 2019 ha ottenuto il World Award for Book of the Year of Islamic Republic of Iran. Si dedica contestualmente a studi sulla percezione dell’esotico nel fumetto italiano.

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Massimo Vidale

È membro del Consiglio Direttivo dell’ISMEO dal 2020. E’ stato Research Fellow alla Smithsonian Institution (Washington DC, USA) e per buona parte della sua carriera archeologo presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo). Già professore a contratto alle Università di Genova, Roma, Bologna e Padova, attualmente è Professore Associato al Dipartimento dei Beni Culturali di quest’ultimo Ateneo, dove insegna Archeologia Orientale e Metodologia della Ricerca Archeologica. Ha effettuato numerose campagne di ricerca in Pakistan, India, Iran, Iraq, Turkmenistan, Eritrea, Tunisia, e in Italia, e condotto diversi progetti di ricerca archeometrici in laboratorio. Attualmente dirige la Missione Archeologica Italiana dell’ISMEO nell’Iran sud-orientale.

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Giorgio Banti

Giorgio Banti, nato a Roma (1949), si è formato nelle Università di Pisa e di Roma “La Sapienza”. Dal 1997 fino alla sua andata in pensione è stato professore ordinario presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, insegnandovi Linguistica generale e Glottologia e, dal 2009, anche Lingua e letteratura somala. Dal novembre 2014 all’ottobre 2019 è stato Pro-Rettore Vicario del suo Ateneo. Ha insegnato a Roma, Cassino e Potenza prima di prendere servizio a Napoli, oltre che in diverse università estere, tra le quali Amburgo, Bayreuth, Zurigo, Addis Abeba, Djibouti, e la ex Università Nazionale della Somalia a Mogadiscio. Dal 1979 ha condotto ricerca sul campo in linguistica, letterature orali, e manoscritti e pubblicazioni ‛aǧamī nei paesi di lingua somala, oltre che in Etiopia, Eritrea e Sudan. Ha fatto parte del Consiglio scientifico dell’IsIAO dal 1997 per diversi mandati. A lui si devono alcuni studi monografici e diverse altre pubblicazioni su argomenti che spaziano dalle lingue e letterature cuscitiche (soprattutto somalo, oromo e saho). alla linguistica storica del cuscitico, la lingua e letteratura hararina antica, e la lingua e la letteratura nara. In aggiunta a queste tematiche legate al Corno d’Africa, ha anche pubblicato sulla sintassi dell’antico indiano, del greco antico e dell’arabo classico. Per alcuni anni si è anche occupato di LADO, un settore specifico della linguistica giudiziaria, per conto di una società olandese. Il 20 giugno 2001 gli è stato insignito dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio “Giorgio Maria Sangiorgi” per la Storia e l’Etnologia dell’Africa.

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Chiara Ghidini

Chiara Ghidini è professore associato di Religioni e Filosofie dell’Asia Orientale all’Università di Napoli L’Orientale. Dopo essersi laureata con la supervisione del Prof. Silvio Vita presso l’Università di Napoli L’Orientale, ha ottenuto una borsa di studio post-laurea per studiare sotto la guida del Prof. Antonino Forte presso l’ISEAS (Italian School of East Asian Studies) a Kyoto. Ha conseguito il Master in Studi giapponesi premoderni all’Università di Gakushuin a Tokyo e il PhD all’Università di Cambridge. La sua ricerca si concentra sulla storia culturale e sulla storia delle religioni in Asia Orientale, in particolare in Giappone, sulla costruzione dell’antichità nel Giappone del XIX e XX secolo, e sulla ricezione della storia greca antica in Giappone. Co-dirige la collana “Forma Aperta” per la casa editrice Erma di Bretschneider con il Prof. Luca Arcari (Università di Napoli “Federico II”). L’elenco delle sue pubblicazioni è disponibile su UNORA-Iris.

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