KOTAYK SURVEY PROJECT (KSP)

Kotayk Survey Project (KSP)

Direttori:      Arthur Petrosyan (IAE NAS RA), Roberto Dan (ISMEO)
Nazione:       Armenia, Regione del Kotayk
Periodo:        2013-in corso

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Il Kotayk Survey Project è un progetto congiunto Armeno-Italiano iniziato nel 2013 e finalizzato allo studio dell’alta valle del fiume Hrazdan, localizzata nella parte settentrionale della regione del Kotayk in Armenia. Il progetto è basato su un accordo scientifico di cooperazione tra l’Istituto di Archeologia ed Etnografia dell’Accademia delle Scienze d’Armenia (IAE NAS RA) e l’Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente (ISMEO) ed è patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) della Repubblica Italiana (ARC-001096). I principali obbiettivi possono essere riassunti nei seguenti punti:

  • la creazione di una carta archeologica dell’area tra l’alta valle del fiume Hrazdan e l’area pedemontana occidentale della catena montuosa del Geghama, dal Neolitico fino al Medioevo;
  • lo studio della presenza umana durante la preistoria all’interno della gola del Hrazdan e nell’area del Monte Guthanasar;
  • lo studio della nascita delle prime società complesse nella regione (Antica Età del Bronzo);
  • lo studio della formazione e dello sviluppo delle comunità pre-statali (Tardo Bronzo – Prima Età del Ferro);
  • l’analisi della presenza Urartea nell’area, il primo Stato della regione (Media Età del Ferro);
  • lo studio della composizione e delle caratteristiche degli insediamenti relativi al periodo di formazione della nazione Armena (Tarda Età del Ferro).

 

La ricognizione.

Le attività di ricognizione territoriale condotte tra il 2013 e il 2016 hanno portato all’individuazione di 77 siti archeologici con un arco cronologico che va dalla preistoria sino al Medioevo, distribuiti principalmente nella valle del Hrazdan. Dal 2015 la valle del fiume Marmarik, un affluente del fiume Hrazdan, è stata aggiunta alle aree del Kotayk Survey Project. Sono stati effettuati sondaggi nelle grotte di Solak 1 cave (KSP 029), Solak 3 cave (KSP 33), presso Lernanist 1 (KSP 076), nei siti dell’Antica Età del Bronzo di Kaghsi 2 (KSP 046), Meghradzor (KSP 059) e presso la grande fortezza di Tghit (KSP 036).

Fig. 1. Solak 1 (KSP 016). Veduta della fortezza da nord-est.
Fig. 1. Solak 1 (KSP 016). Veduta della fortezza da nord-est.
Fig. 2. Solak 1. Veduta della fortezza da est.
Fig. 2. Solak 1. Veduta della fortezza da est.
Fig. 3. Solak 1. Attività di scavo.
Fig. 3. Solak 1. Attività di scavo.
Fig. 4. Solak 1. Attività di scavo.
Fig. 4. Solak 1. Attività di scavo.
Fig. 5. Dem e ortofoto del forte di Solak 1 (realizzato da Tommaso Saccone).
Fig. 5. Dem e ortofoto del forte di Solak 1 (realizzato da Tommaso Saccone).
Fig. 6. Solak 1. Foto aerea della fortezza (scavi 2014).
Fig. 6. Solak 1. Foto aerea della fortezza (scavi 2014).
Fig. 7. Solak 1. Foto aerea della fortezza (scavi 2015).
Fig. 7. Solak 1. Foto aerea della fortezza (scavi 2015).
Fig. 8. Solak 1. Veduta generale da nord-ovest della Stanza 1.
Fig. 8 Solak 1. Veduta generale da nord-ovest della Stanza 1.
Gli scavi di Solak 1 (KSP 016)

Durante le attività di ricognizione del 2013 è stato scoperto un sito archeologico di 16 ettari, chiamato Solak 1 (KSP 016), distribuito su un’area collinare esito delle antiche attività vulcaniche provenienti dalla catena del Geghama. Sulla superficie del sito è stata raccolta ceramica diagnostica databile dall’Antica Età del Bronzo (Kura-Arasse) sino all’epoca Medievale. In particolare, il rinvenimento in superficie di centinaia di frammenti di caratteristici pithoi Urartei è stata una circostanza decisiva nella scelta del sito. Per questa ragione nel 2013 sono stati effettuati quattro sondaggi esplorativi al fine di testarne il potenziale archeologico. In particolare il Saggio I effettuato sulla collina A, all’interno di una struttura fortificata visibile già in superficie, ha dato esiti particolarmente promettenti, portando alla luce una stratigrafia di quasi due metri di altezza. Nel 2014 l’area del Saggio I è stata scelta per la realizzazione di uno scavo archeologico che permettesse una maggiore comprensione topografica e cronologica del sito. Gli scavi e le attività di ricognizione hanno consentito di determinare la presenza di una struttura fortificata di pianta quadrata (27 x 27 metri), rinforzata da contrafforti regolarmente distanziati, che appare essere una tipica costruzione di epoca Urartea e trova chiari riscontri in altre fortezze scoperte in Armenia e Turchia Orientale. La struttura fu edificata probabilmente verso la metà dell’VIII secolo a.C. lungo la direttrice che collegava la valle dell’Arasse con la costa nord-occidentale del Lago Sevan. Il forte, nato come stazione di sosta, fu probabilmente ingrandito divenendo centro di controllo e amministrazione dell’area fino all’abbandono databile all’incirca al VII secolo a.C. L’architettura e la ceramica mostrano un interessante ibrido tra la tradizione statale Urartea e alcuni elementi spiccatamente locali. È stata conclusa l’indagine della Stanza 1, un ambiente rettangolare di 4.70 x 8.85 metri destinato all’immagazzinamento e alla produzione di cibo, che ha restituito anche interessanti dati archeobotanici attualmente in corso di studio. La Stanza 1 ha mostrato la presenza di un piano pavimentale principale databile all’epoca di costruzione della fortezza e alcuni piani pavimentali posti a quote più alte, riferibili a brevi periodi di occupazione seguiti all’abbandono della struttura da parte degli Urartei. Attualmente sono in corso di indagine altri quattro ambienti della fortezza (Stanze 2-5).

Le attività sul campo per il 2017 saranno concentrate sullo scavo della fortezza urartea di Solak 1 (KSP 016) e sulle attività di ricognizione nelle valli del Hrazdan e in quella di Marmarik, attività che prevedono la realizzazione di sondaggi in siti ritenuti di particolare interesse.

Fig. 9. Solak 1. Travi di legno carbonizzate del soffitto ritrovate sul pavimento della Stanza 1.
Fig. 9. Solak 1. Travi di legno carbonizzate del soffitto ritrovate sul pavimento della Stanza 1.
Fig. 10. Solak 1. L’angolo est della Stanza 1 con, in primo piano, il saggio 1 che ha esposto i livelli di fondazione del pavimento e dei muri perimetrali.
Fig. 10. Solak 1. L’angolo est della Stanza 1 con, in primo piano, il saggio 1 che ha esposto i livelli di fondazione del pavimento e dei muri perimetrali.
Fig. 11. Solak 1. L’angolo ovest della Stanza 1 con, in primo piano, l’installazione semicircolare.
Fig. 11. Solak 1. L’angolo ovest della Stanza 1 con, in primo piano, l’installazione semicircolare.
Fig. 12. Solak 1. Stanza 1, attività di scavo.
Fig. 12. Solak 1. Stanza 1, attività di scavo.
Fig. 13. Solak 1. La porta principale di ingresso alla fortezza.
Fig. 13. Solak 1. La porta principale di ingresso alla fortezza.
Fig. 14. Solak 1. Il corridoio che divide in due la fortezza in corso di scavo.
Fig. 14. Solak 1. Il corridoio che divide in due la fortezza in corso di scavo.
Fig. 15. Solak 1. Veduta della porta principale.
Fig. 15. Solak 1. Veduta della porta principale.
Fig. 16. Solak 1. Frammenti di pithoi urartei trovati sulla superficie del sito.
Fig. 16. Solak 1. Frammenti di pithoi urartei trovati sulla superficie del sito.
Membri Kotayk Survey Project 2017

Arthur Petrosyan (Istituto Archeologia ed Etnografia NAS RA)  |  Direttore
Roberto Dan (ISMEO)  |  Direttore
Priscilla Vitolo (ISMEO)  |  Vice-direttrice, Responsabile della ceramica
Marie-Claude Trémouille (ISMEO)  |  Filologa, Ceramica
Tommaso Saccone (ISMEO)  |  Archeologo, Topografo, Sistemista
Ghasem Moradi (Azad università of Savadkooh)  |  Archeologo, Fotografo
Chiara Zecchi  |  Archeologo, Responsabile dei manufatti
Mohammad Keshavarz (La Sapienza)  |  Archeologo, Fotografo
Francesco Belsito (ISMEO)  |  Archeologo

 

Consulenti esterni

Lorenzo Costantini (ISMEO)  |  Archeobotanico
Samvel Nahapetyan (Università Statale di Erevan)  |  Geologo

LINKS

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