Abu Erteila (Sudan)

Abu Erteila (Sudan)

La missione congiunta italo-russa ad Abu Erteila (Sudan) nacque nel 2008 in virtù di un accordo di cooperazione internazionale stretto fra l’IsIAO (Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente) e lo IOS-RAS (Istituto per gli Studi Orientali del’Accademia Russa delle Scienze), approvato dall’NCAM (National Corporation for Antiquities and Museums of Sudan).

La missione è attualmente supportata dall’ISMEO (Associazione internazionale di studi per il Mediterraneo e l’Oriente) e gode del patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Il team, i cui direttori sono Eugenio Fantusati (ISMEO) ed Eleonora Kormysheva (IOS-RAS), è attivo in Sudan dal 2008 senza soluzione di continuità e, in aggiunta al direttore, annovera i seguenti membri permanenti:

  • Marco Baldi (ISMEO – Università di Pisa – Centro Studi Petrie), archeologo; redattore del giornale di scavo; responsabile dello studio del patrimonio ceramico e degli altri reperti di cultura materiale, nonché dello studio archeometrico dei materiali in collaborazione con specialisti, dell’informatizzazione dei dati di scavo e della ricerca bibliografica; corresponsabile del rilievo architettonico.
  • Silvia Dall’Armellina (Università di Pisa), ceramologa;
  • Richard Lobban (Sudan Studies Association), antropologo;
  • Maria Rita Varriale (Università di Roma La Sapienza), architetto, corresponsabile del rilievo architettonico, responsabile dell’organizzazione logistica della missione.
Direttore: Eugenio Fantusati, Eleonora Kormysheva
Nazione: Sudan
Periodo: 2008 – in corso
Abu Erteila (Sudan), Resa tridimensionale del territorio precedentemente alle attività di scavo.
Abu Erteila (Sudan), Resa tridimensionale del territorio precedentemente alle attività di scavo.
Abu Erteila (Sudan), Topografia dell’area.
Abu Erteila (Sudan), Topografia dell’area.
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Complesso strutturale (disegno Baldi e Varriale).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Complesso strutturale (disegno Baldi e Varriale).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Nucleo originario, Vista dall’alto (foto Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Nucleo originario, Vista dall’alto (foto Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Altare e bacino d’offerta (foto Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Altare e bacino d’offerta (foto Lebedev).
Khartoum (Sudan), Museo Nazionale, Basamento rinvenuto presso il tempio K 1000 di Abu Erteila con il vice-direttore del team italiano Marco Baldi (foto Fantusati).
Khartoum (Sudan), Museo Nazionale, Basamento rinvenuto presso il tempio K 1000 di Abu Erteila con il vice-direttore del team italiano Marco Baldi (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Vista del muro perimetrale occidentale dopo il secondo periodo costruttivo (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Vista del muro perimetrale occidentale dopo il secondo periodo costruttivo (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Muro perimetrale meridionale del nucleo originario, Intonaco dipinto (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Muro perimetrale meridionale del nucleo originario, Intonaco dipinto (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Rampa meridionale d’ingresso al nucleo originario (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Rampa meridionale d’ingresso al nucleo originario (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Ambiente K 902, Rocchio di colonna recante l’immagine incisa del dio Hapy. Arenaria (foto Baldi, disegno Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Ambiente K 902, Rocchio di colonna recante l’immagine incisa del dio Hapy. Arenaria (foto Baldi, disegno Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Frammento di colonna intonacato e decorato a incisione (foto Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Frammento di colonna intonacato e decorato a incisione (foto Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Installazione per la canalizzazione dell’acqua con protome leonina (foto Lebedev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Installazione per la canalizzazione dell’acqua con protome leonina (foto Lebedev).

POSIZIONE GEOGRAFICA

 

Abu Erteila è un sito archeologico localizzato a nord-est di Shendi entro il Wadi el-Hawad, 9 km dalla necropoli reale di Meroe e meno di 5 km dalla riva orientale del Nilo all’altezza di Kabushijya. Il territorio consiste primariamente di sabbia, ghiaia e sedimenti di arenaria giallastra. L’area è piatta con l’eccezione della zona settentrionale ove insistono due cosiddetti kom, basse colline costituite da materiale di risulta orientate rispettivamente in direzione nord-sud ed est-ovest. Queste due alture hanno rappresentato oggetto preminente dell’indagine sul campo. L’evidenza sinora venuta alla luce parla di un’occupazione secolare di Abu Erteila senza soluzione di continuità fra il periodo meroitico classico (I-IV secolo) e l’epoca cristiana (VI-XV secolo).

Abu Erteila (Sudan), Kom II, Frammento di architrave e ipotesi di ricostruzione. Arenaria (foto Fantusati, disegno Varriale, ricostruzione Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Frammento di architrave e ipotesi di ricostruzione. Arenaria (foto Fantusati, disegno Varriale, ricostruzione Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Ambiente K 1015, Frammento di amuleto. Faience (foto Fantusati e Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Ambiente K 1015, Frammento di amuleto. Faience (foto Fantusati e Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Ambiente K 1104, Statuette di leoni. Arenaria (foto Lebedev e Lobban).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Ambiente K 1104, Statuette di leoni. Arenaria (foto Lebedev e Lobban).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Ambiente K 1104, Anello decorato dall’incisione di un grifone. Rame (foto Kormysheva).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Ambiente K 1104, Anello decorato dall’incisione di un grifone. Rame (foto Kormysheva).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Palazzo K 800, Ambiente K 808, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Palazzo K 800, Ambiente K 808, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Ricognizioni di superficie alle propaggini occidentali della concessione, Frammento ceramico (foto Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Palazzo K 800, Ambiente K 805, Frammento di supporto per incensiere. Ceramica (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Palazzo K 800, Ambiente K 805, Frammento di supporto per incensiere. Ceramica (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Frammento ceramico (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Frammento ceramico (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Bacino per libagioni. Terracotta (foto Malykh).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Bacino per libagioni. Terracotta (foto Malykh).

INDAGINI DI SCAVO SUL KOM I

 

In ossequio alle indicazioni offerte da rilevazioni con Ground Penetrating Radar, cui son seguiti saggi di estensione limitata a verificarne gli esiti, le attività di scavo sul kom I hanno evidenziato le vestigia di un palazzo di epoca meroitica edificato con l’utilizzo combinato di mattoni crudi e cotti, e includente un totale di diciannove ambienti alle conoscenze attuali. Due di essi, localizzati in corrispondenza dell’angolo nord-orientale dell’edificio, hanno restituito postazioni di cottura del cibo ancora in situ. Cinque sepolture intrusive vennero scavate nell’area nel corso dell’era cristiana. Datazioni al radiocarbonio effettuate su campioni di carbone di legna recuperati entro le cucine suggeriscono che l’edificio venne eretto durante il I secolo.

 

INDAGINI DI SCAVO SUL KOM II

 

Nel corso delle ultime stagioni di scavo la missione italo-russa ha concentrato la propria attenzione sul kom II, portando alla luce i resti di un tempio voluto dalla coppia di co-reggenti Natakamani e Amanitore, regnanti in epoca meroitica fra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. La sua planimetria, di carattere piuttosto inusuale, presenta un naos cinto su tre lati da un deambulatorio, oltre a cappelle laterali e ad un ampio annesso meridionale. Beni di differente natura, accompagnandosi a datazioni mediante radiocarbonio, hanno permesso la contestualizzazione cronologica del complesso, che ha tuttavia trovato sua indicazione principe in un basamento in basalto, di sezione approssimativamente quadrata, venuto alla luce all’interno del naos. Ogni lato riporta la figura incisa di una dea affiancata da linee verticali di iscrizioni in geroglifico egiziano recanti i cartigli di Natakamaani, Amanitore e del principe ereditario Sorkror. La notizia del rinvenimento ha avuto estremo risalto da parte della stampa internazionale. Altre sepolture vennero scavate nell’rea in epoca cristiana, confermando il reimpiego del territorio di Abu Erteila quale area funeraria in un periodo tardo del suo ciclo vitale.

Abu Erteila (Sudan), Kom I, Palazzo K 800, Ambiente K 801, Sistema telescopico di cottura (foto Malykh).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Palazzo K 800, Ambiente K 801, Sistema telescopico di cottura (foto Malykh).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Sepoltura T 105 (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Sepoltura T 105 (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Sepoltura T 103, Frammento di sudario in lana visto al microscopio (foto Giuliani).
Abu Erteila (Sudan), Kom I, Sepoltura T 103, Frammento di sudario in lana visto al microscopio (foto Giuliani).
Abu Erteila (Sudan), Resa tridimensionale di parete divisoria (a sinistra) e perimetrale (a destra) delle strutture meroitiche del sito (a cura di Marco Baldi).
Abu Erteila (Sudan), Resa tridimensionale di parete divisoria (a sinistra) e perimetrale (a destra) delle strutture meroitiche del sito (a cura di Marco Baldi).
Abu Erteila (Sudan), I sondaggi effettuati visti dal satellite, stato 2013 (foto da Google Earth).
Abu Erteila (Sudan), I sondaggi effettuati visti dal satellite, stato 2013 (foto da Google Earth).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Il direttore italiano Eugenio Fantusati ed il capo-operaio Abdel Ha Fiss posano con il basamento appena rinvenuto (foto Varriale).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Il direttore italiano Eugenio Fantusati ed il capo-operaio Abdel Ha Fiss posano con il basamento appena rinvenuto (foto Varriale).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Basamento, Lato orientale. Basalto (foto Ledebev).
Abu Erteila (Sudan), Kom II, Tempio K 1000, Naos, Basamento, Lato orientale. Basalto (foto Ledebev).
Abu Erteila (Sudan), Attività di scavo (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Attività di scavo (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), L’ispettrice Tysser Mohamed utilizzando il livello ottico (foto Varriale).
Abu Erteila (Sudan), L’ispettrice Tysser Mohamed utilizzando il livello ottico (foto Varriale).
Abu Erteila (Sudan), Studenti in visita al cantiere di scavo (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Studenti in visita al cantiere di scavo (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Parte del gruppo di lavoro della stagione  2015 (foto Lobban).
Abu Erteila (Sudan), Parte del gruppo di lavoro della stagione 2015 (foto Lobban).
Abu Erteila (Sudan), Il vice-direttore del team italiano Marco Baldi in compagnia di alcuni operai (foto Fantusati).
Abu Erteila (Sudan), Il vice-direttore del team italiano Marco Baldi in compagnia di alcuni operai (foto Fantusati).
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